20 gennaio 2015

L'Eucarestia: il segno di croce e il saluto

Un percorso nuovo, diverso, è quello che desidero proporre; mai come oggi, abituati a tutto e adattati ad ogni genere di situazione, stiamo vedendo i frutti del relativismo di cui tanto ci ha parlato e messo in guardia papa Benedetto XVI. Così, constatando come anche la partecipazione all'eucarestia domenicale sia soggetta alla cultura attuale, mi propongo di aiutare a riscoprire il valore salvifico e il senso straordinario che essa ricopre nella vita dell'uomo, spiegando ogni singolo passaggio della celebrazione, per riscoprire il significato dei gesti e delle parole che la compongono.
 
IL SEGNO DELLA CROCE
E' un gesto che compiamo quando iniziamo a pregare. Ciò che andiamo a vivere è un'esperienza che parte dal Padre, viene diffusa dal Figlio, crea comunione e unità nello Spirito Santo. Nel momento in cui traccio il segno della croce entro nell'eternità, vivo in Dio e con Dio; fare il segno della croce attesta che l'azione sacra che mi sto accingendo a vivere non è banale, nè superficiale: mi inserisce dentro ad un contesto di fede, mi porta a vivere qui ed ora - "hic et nunc" - la passione, la morte e la resurrezione di Gesù.
 
IL SALUTO
E' il benvenuto che il sacerdote, a nome di Dio rivolge all'assemblea; è un augurio, perchè la celebrazione eucaristica doni quella pace, serenità e gioia che ciascuno desidera e che solo il Signore può donare. Il saluto mi dice l'accoglienza di Dio verso tutti: Egli è lì per me, mi attende per stare con me, per vivere con me.