8 agosto 2018

Celebrare nello spazio 10


ARREDI LITURGICI 6

VASI SACRI
I “vasi sacri” sono i diversi recipienti di cui si fa uso della liturgia: il calice, la patena, la pisside o ciborio, la teca, l’ostensorio, le ampolline per l’acqua e il vino, le ampolle per gli oli santi.
Sono questi gli arredi sacri per i quali bisogna assicurare la maggiore attenzione nella custodia e nella manutenzione, soprattutto per quelli destinati ad accogliere il Corpo e il Sangue del Signore. La materia dei vasi sacri deve essere solida e nobile, non soggetta a facile deterioramento.
I vasi sacri in metallo - specialmente calici, patene, pissidi e teche - devono essere abitualmente dorati all’interno, se il metallo è ossidabile; se invece il metallo è inossidabile si può fare a meno della doratura (Cfr. PNMR 294). Il calice deve essere dotato di una coppa realizzata con materia che non assorba, mentre la base può essere fatta con altre materie pregiate e decorose. Particolare attenzione è da porre ai calici con la coppa in ceramica la cui vetrinatura può facilmente deteriorarsi creando alcune zone o anche delle semplici filature assorbenti (Cfr. PNMR 291).
I vasi destinati ad accogliere il Corpo di Cristo (patena, pisside, teca, ostensorio) possono essere fabbricati con diverse materie, a seconda delle differenti regioni, come l’avorio o legni particolarmente pregiati (Cfr. PNMR 292). È significativo che nella celebrazione eucaristica si usi un unico calice e un’unica patena grande che contenga il pane per il sacerdote, per i ministri e per i fedeli. Il calice e la patena devono essere collocati sulla mensa solo al momento opportuno, non devono quindi ingombrarla fin dall’inizio della messa.
Nella processione offertoriale devono essere presentati il pane e il vino per il sacrificio eucaristico (Cfr. PNMR 49), non ha senso presentare il calice vuoto e rivestito dei tovaglioli per la sua purificazione al termine della messa. Perde di significato anche condurre in processione offertoriale una pisside chiusa - il cui uso proprio è la conservazione del pane eucaristico - o una patena coperta da un lino. La processione offertoriale non è un’occasione per sfoggiare la bellezza artistica dei vasi sacri, ma è il momento in cui l’assemblea celebrante presenta il frutto del proprio lavoro che pertanto deve essere visibile da parte di tutti.
Notiamo infine che come vasi sacri per la celebrazione eucaristica non possono essere usati semplici cestini o altri recipienti destinati all’uso comune fuori delle sacre celebrazioni, o scadenti per qualità, o che manchino di ogni stile artistico (Istruzione Inæstimabile Donum, n. 16).
La teca e l’ostensorio sono due vasi eucaristici che vengono usati fuori dalla messa. La teca è una piccola custodia utilizzata per riporre un piccolo numero di ostie da portare come viatico o come comunione agli infermi. L’ostensorio invece è sempre una teca ma trasparente, dotata di piedistallo e di decorazioni diverse, nella quale si pone del pane eucaristico per esporlo all’adorazione dei fedeli.
Le ampolline nelle quali si conserva il vino e l’acqua sono generalmente trasparenti per riconoscerne facilmente il contenuto. Si può avere l’impressione che non sia destinata grande attenzione a questi vasi eppure necessitano di una pulizia frequente e di un completo ricambio periodico di ciò che conservano nel loro interno. Un’ampollina poco pulita rischia di far inacidire il vino con grande facilità. Se vengono portate in processione offertoriale è bene che abbiano dimensioni adeguate per essere viste da tutti. Presso l’altare può essere portata processionalmente anche la sola ampolla con il vino.
Le ampolle degli oli santi, soprattutto quelle usate come riserva e non per la celebrazione dei sacramenti, devono essere adatte per conservare a lungo - un intero anno - i tre preziosi unguenti. La conservazione di queste ampolle è cosa assai delicata. È bene che non siano nelle mani di chiunque e che possano essere custodite in un luogo in vista dei fedeli ma ben chiuso.