28 febbraio 2015

L'Eucarestia: oratio pace, fractio panis e comunione

ORAZIONE PER LA PACE
Subito dopo l'embolismo e la risposta dell'assemblea, c'è la preghiera per la pace. Il sacerdote, a nome di tutta l'assemblea, invoca Gesù Cristo quale fautore della nostra pace e riconciliazione. La pace è fondamentale perché ci aiuta a riconoscere la nostra povertà, il nostro peccato, il nostro bisogno di Lui. Se tutti viviamo questa stessa situazione, abbiamo l'opportunità di sperimentare l'unità del popolo di Dio e la capacità di vivere la Sua volontà.
Per questo, al termine della preghiera, nel nome del Signore Gesù, ci scambiamo un segno di pace. ATTENZIONE!!! A volte può succedere che, a questo punto, la chiesa si trasformi in un grande mercato; la norma liturgica che regola tale atto, dice che lo scambio della pace deve avvenire solamente con le persone che mi sono direttamente accanto, senza spostarmi da un banco all'altro, altrimenti genera confusione e distrazione del cuore. Inoltre, come avviene lo scambio della pace? Esiste un augurio e una risposta: LA PACE SIA CON TE - E CON IL TUO SPIRITO. Abbiamo bisogno di reimparare le varie parti della celebrazione eucaristica.
 
FRACTIO PANIS
Durante la recita dell'Agnus Dei, il sacerdote spezza la particola inserendone un frammento nel calice e pronunciando sottovoce una formula di benedizione. Questa frazione non avviene solamente per una questione di dimensioni, per cui sarebbe difficoltoso assumerla in bocca. Essa ha un significato di fede molto più profondo: quel pane che il sacerdote spezza è il Corpo del Signore. E' Gesù che si spezza, che si dona a ciascuno di noi con tanto amore e misericordia, che desidera farsi tutto a tutti.
 
COMUNIONE
Dal 19 luglio 1989 anche in Italia è permesso distribuire e accogliere la comunione sulle mani. pur essendo 26 anni che vige questa normativa, molti ancora non sanno come si fa e utilizzano modi sbagliati o, addirittura, sconvenienti. Quando ci si accosta al ministro dell'eucaristia, si porgono le mani aperte, la destra sotto la sinistra, per ricevere il Corpo di Cristo: come risposta si dice AMEN. Se una persona è mancina, inverte la posizione delle mani: la sinistra sotto la destra. Il ministro deve poter adagiare la particola consacrata sul palmo della mano; essa non è una caramella che il fedele viene a prendere dalle mani del ministro. Per questo io sono solito - se non vedo rispettate queste semplici ma obbligatorie norme - dare la comunione more antiquo, cioè depositando la particola consacrata in bocca.  
Non si esclude, né è stato mai vietato, fare la comunione nella bocca, in quanto rimane comunque il modo tradizionale  di ricevere l'eucarestia.   

18 febbraio 2015

LE CENERI: inizio della Quaresima

Oggi inizia la Quaresima: un tempo di penitenza e di conversione che il Signore, nel suo infinito amore, ci dona per la nostra salvezza.
Talmente grande è il suo amore per noi che, attraverso la Chiesa, ci fa iniziare questo cammino con un momento forte: le Ceneri.
Un antico rito per ricordarci la caducità dell'uomo e il suo continuo bisogno di salvezza. Anticamente le Ceneri servivano per cospargere i peccatori pubblici, ai quali il vescovo imponeva un congruo cammino di penitenza, al termine del quale, constatata la buona volontà del penitente di cambiare e la sua richiesta di perdono, veniva riammesso nella comunità, partecipando nuovamente alle varie celebrazioni religiose. Ora invece, pur mantenendo il carattere penitenziale, le ceneri ci ricordano che l'uomo, macchiato dal peccato, è una creatura e non il Creatore, bisognoso delle cure di Dio per tornare ad una vita piena.
L'invito all'elemosina, alla preghiera e al digiuno, sono gli strumenti più efficaci per combattere contro le nostre fragilità e i nostri immobilismi; lo afferma anche Gesù nel Vangelo: "Questa specie di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno". Le Ceneri, posate sul nostro capo, non sono un rito scaramantico, non sono un baluardo contro la tentazione del peccato; le Ceneri hanno solamente il compito di ridire a ciascuno di noi che la nostra vita acquista senso e significato solo in Dio. Sia questa quaresima, allora, un nuovo inizio; non sprechiamo questo giorni santi nell'abitudinarietà. Buon cammino a tutti!

14 febbraio 2015

L'Eucarestia: il Padre Nostro e l'embolismo

IL PADRE NOSTRO
Con il termine della preghiera eucaristica si conclude la liturgia eucaristica ed iniziano i "riti di comunione". Il primo gesto che viene compiuto è quello di una rinnovata preghiera, quella di Gesù: il Padre Nostro. Perché inserire nella messa questa preghiera? perché proprio a questo punto?
Durante la celebrazione dell'eucarestia, noi riviviamo la passione, morte e risurrezione di Gesù; noi riviviamo il dono di sé per la nostra salvezza. E' proprio da questo dono che nasce e si forma la comunità - realtà, questa, che si rinforza e viene vivificata dalla preghiera del Padre Nostro. Essa, non solo è la preghiera di Gesù, ma contribuisce ad una maggiore unità comunitaria in forza del fatto che fra noi siamo tutti fratelli, figli di un unico Padre.
La preghiera del Padre Nostro è inserita a questo punto perché, con il dono del corpo e sangue di Gesù siamo veramente importanti per Dio, la nostra vita ha un senso, un valore; per questo preghiamo Dio come nostro Padre: perché ci aiuti ad essere sempre capaci di vivere questa nuova realtà che è stata pagata con il prezzo del sangue di Gesù.
 
L'EMBOLISMO
Letteralmente significa inserimento, cioè uno sviluppo letterario a partire da un testo. Nella liturgia l'embolismo è una preghiera collocata fra altre due; nel nostro caso è la preghiera che segue il Padre nostro. La Chiesa supplica perché la misericordia di Dio liberi dai legami del peccato. Chiediamo la sicurezza di fronte a tutto ciò che potrebbe turbare la pace: "sicuri da ogni turbamento". L'embolismo termina con una dossologia: "Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli".

6 febbraio 2015

L'Eucarestia: offertorio, prefazio e preghiera eucaristica

OFFERTORIO
Con la presentazione delle offerte, inizia la liturgia eucaristica. In origine durante la processione offertoriale venivano portati - oltre alla parte economica - quei beni di prima necessità che servivano per aiutare i poveri della comunità. Ora questo avviene solamente in alcune occasioni, rimanendo quasi esclusivamente l'offerta economica. La preghiera che viene elevata dal presidente, diviene come un grazie a Dio per ciò che è stato raccolto; particolarmente si ringrazia per il dono del pane e del vino, che diverranno il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo.
 
PREFAZIO
La preghiera del prefazio ci introduce in quella che è la consacrazione eucaristica vera e propria. Essa è suddivisa in tre parti:
- inizio: ha lo scopo di asserire che a Dio Padre, per mezzo di Gesù Cristo, spetta il ringraziamento di
tutta la Chiesa; 
- centro: variabile, ha lo scopo di spiegare il motivo per cui a Dio si deve la gloria ed il
ringraziamento di tutta la Chiesa;
- finale:ha lo scopo di introdurre il canto del Santo.
Questa preghiera afferma che la celebrazione eucaristica è dono d'amore del Padre e questo dono è proprio il Figlio Gesù. È una preghiera di carattere dossologico, ovvero è un rendimento di grazie a Dio per le meraviglie che ha operato e continua ad operare nella storia della salvezza. 
Ci sta avvisando che il sacrificio del Cristo - avvenuto 2000 anni fa - viene vissuto ora dalla comunità riunita nel Suo nome.
 
PREGHIERA EUCARISTICA
In termini tecnici si chiama anafora (che significa "elevazione"); è il momento culminante della celebrazione. Pertanto richiede la nostra massima attenzione, di mente e di cuore, per assaporare e gustare le grazie che da questo momento liturgico provengono: ecco perché la norma prevede lo stare in ginocchio. Proprio perché ci troveremo davanti, non solo la maestà divina, ma anche la nostra salvezza e il prezzo della nostra libertà. Lo stare in ginocchio dice la nostra riconoscenza a Dio. questa preghiera si divide in tre parti:
- anamnesi: esprime il ricordo di un avvenimento che, compiuto nel passato una volta per tutte, ha la
potenza di estendersi fino a noi;
- epiclesi: ha lo scopo di invocare lo Spirito Santo sui doni offerti affinché diventino il corpo ed il sangue di Cristo;
- dossologia finale: ha lo scopo di glorificare Dio e che si conclude con l'acclamazione dei fedeli
"Amen".