30 giugno 2015

Don Salvatore ha terminato la sua corsa

 
Salvatore Mellone. Un giovane uomo come tanti; con un sogno grande, come tanti. E' diventato famoso poco più di due mesi fa, quando ha ricevuto l'ordinazione diaconale e presbiterale tra le mura della sua casa. Pochi giorni prima papa Francesco gli aveva telefonato, chiedendogli di riservargli la prima benedizione sacerdotale. E così è avvenuto: al termine della messa di ordinazione, don Salvatore ha impartito la benedizione al papa, come richiesto.
Salvatore Mellone nasce a Barletta 38 anni fa; nel 2011 entra in seminario desiderando rispondere alla chiamata del Signore. Ma nel 2014 gli viene diagnosticato un cancro all'esofago; così il vescovo di Barletta, mons. Giovan Battista Pichierri, desidera accelerare i tempi per questo seminarista: scrive alla Congregazione per il Clero allegando la cartella clinica di Salvatore e chiedendo, secondo le norme canoniche, la dispensa alla sacra ordinazione. Avendo ricevuto il nulla osta da Roma, mons. Pichierri procede al completamento dell'iter formativo: il 26 dicembre 2014, nella sua parrocchia di Barletta, Salvatore Mellone riceve l'ammissione agli ordini sacri.
Il 15 e il 16 aprile 2015, essendosi aggravata la sua malattia, riceve rispettivamente l'ordinazione diaconale e presbiterale tra le mura di casa, mentre in chiesa si trova un maxischermo per i numerosi fedeli, seminaristi e sacerdoti raccolti in preghiera. Ieri pomeriggio, come dice di sé san Paolo, "ha terminato la sua corsa, ha conservato la fede". E in questi minuti si sta svolgendo la celebrazione di saluto e di commiato, sempre nella sua parrocchia nativa.
La sua figura merita di essere conosciuta e studiata; la sua vocazione venga a portare scompiglio nel cuore di tanti nostri ragazzi, per scoprire la bellezza e la fantasia di Dio, che sa realizzare opere grandi anche attraverso realtà apparentemente fragili. Come quella di don Salvatore.
 
   

26 giugno 2015

Nomine Presbiterali

Dalla Difesa del Popolo del 28 giugno 2015


Don Giuliano Miotto, parroco di Polverara, è nominato parroco moderatore dell’unità pastorale di Saletto, Megliadino San Fidenzio, Santa Margherita d’Adige, Dossi, Taglie, Pra' di Botte e Megliadino San Vitale .
Don Davide Canazza, vicario parrocchiale ad Anguillara, diventa parroco nell’unità pastorale di Saletto.
Don Marco Gobbati, collaboratore parrocchiale a Polverara e Brusadure, è nominato collaboratore nell’unità pastorale di Saletto.
 
 
Anche un altro sacerdote don Lodovico Casaro, (conosciuto dalla comunità di Anguillara) parroco di Pozzonovo, si sposta ad Arsego con lo stesso incarico.

 

Preghiamo fin d'ora il Signore, affinché possiamo svolgere il nostro prossimo servizio nel modo migliore possibile. 

19 giugno 2015

Il saluto del padre vescovo ai suoi preti

Festa S. Gregorio Barbarigo 2015 - chiesa del seminario

«Andrò come semplice missionario nella Prefettura apostolica di Robe in Etiopia». Il vescovo Antonio Mattiazzo ha scelto la festa di San Gregorio Barbarigo, occasione in cui il clero diocesano si ritrova per un momento di incontro e di festa, per annunciare – prima di tutto al suo presbiterio – la decisione maturata in merito al suo futuro, una volta che saranno accolte dal Pontefice le dimissioni e annunciato il successore alla guida della Chiesa di Padova.
L’annuncio, seguito da un lungo e commosso applauso, ha chiuso l’omelia tenuta dal vescovo durante la concelebrazione nella chiesa del Seminario Maggiore per la festa di San Gregorio: «Il tempo che ho trascorso con voi e impegnato insieme con voi nella vita pastorale – ha sottolineato il vescovo Antonio al presbiterio diocesano, numerosissimo per l’occasione – ha creato un legame così profondo e forte che mi sarà impossibile dimenticare. In verità siete stati la mia famiglia e lo sarete sempre anche se la missione mi porterà geograficamente lontano. Penso che sia questo il momento e il luogo per comunicare la scelta che ho fatto: andrò semplice missionario nella Prefettura apostolica di Robe, in Etiopia».
Un’omelia di saluto e di ringraziamento in cui il vescovo Antonio ha ricordato: «Oggi facciamo memoria di san Gregorio Barbarigo, modello ammirevole di pastore, un santo che ci è particolarmente caro e importante perché ha rinnovato profondamente la vita della nostra Diocesi, lasciandovi un’impronta duratura. Un rinnovamento incentrato sulla riforma del Seminario e, quindi, sulla formazione di un clero di alta qualità. Per queste ragioni, ho indicato questa festa e questa celebrazione come data ideale per la conclusione del mio ministero di vescovo di questa Diocesi, conclusione con voi presbiteri, seguita domenica prossima da quella con i laici e i consacrati».
Dal vescovo la riconoscenza e il ringraziamento ai più stretti collaboratori e a tutti i preti – «Vi ho sinceramente amati, cercando di stimare e apprezzare tutti» – e li ha incoraggiati ed esortati «ad aver cura del dono prezioso del sacerdozio». «È tesoro prezioso per voi e insieme per la Chiesa e la società. Questo dono è da conservare con profonda umiltà e con una robusta vita spirituale nella sequela generosa di Gesù Cristo secondo il santo Vangelo. È, soprattutto, con il vostro esempio, con la vostra limpida e integra testimonianza di vita che edificate la comunità e operate l’evangelizzazione».
Al termine, ha concluso «ora – come l’apostolo Paolo – vi affido a Dio e alla parola della sua grazia. E vi affido anche con molta fiducia al cuore immacolato di Maria, Madre della Chiesa».                                              

18 giugno 2015

Il rinnovo di un si alla grazia di Dio


Carissimi amici e parrocchiani tutti; per la nostra Chiesa Diocesana, questo periodo dell'anno è quello più delicato e fruttuoso al contempo: infatti è caratterizzato dalle nomine di nuovi parroci e vicari parrocchiali. In aggiunta, questi diventano mesi di fibrillazione per la diocesi tutta, in quanto anche il nostro vescovo Antonio lascia la guida della nostra Chiesa per raggiunti limiti d'età, secondo le leggi canoniche.
Anche per me è giunto il tempo di rinnovare il mio si alla grazia di Dio, attraverso il si che ho pronunciato davanti alla proposta che lo stesso vescovo Antonio mi ha fatto, in spirito di obbedienza.
Se da una parte questo poteva essere l'anno giusto per un cambio di servizio (5° anno), dall'altra la destinazione ha generato in me stupore e meraviglia. Insieme a don Giuliano Miotto, attualmente parroco di Polverara e vicario foraneo del vicariato di Legnaro, sarò parroco della nuova unità pastorale di Saletto-Megliadino S. Fidenzio-S. Margherita d'Adige insieme alle relative parrocchie di frazione (nel vicariato di Merlara-Montagnana).
Tante erano le possibili destinazioni che presumibilmente avevo iniziato a tenere seriamente in conto, ma la proposta del vescovo mi ha spiazzato: in quel momento ho compreso che era il Signore, nella sua sorprendente fantasia, a volermi guidare verso questa nuova realtà. Non tanto perché vicina a casa mia, ma perché Egli sa spiazzare i progetti degli uomini e ti sa condurre continuamente sulle sue strade. Pertanto ho accolto con trepidazione la proposta; devo inoltre ringraziare il vescovo Antonio per i continui gesti di attenzione che ha sempre dimostrato nei miei confronti, accompagnandomi e guidandomi con paternità.
Abbiamo ancora qualche mese da vivere insieme: fino alla fine di settembre (sono arrivato e parto con le feste quinquennali); fin d'ora però voglio chiedere la vostra preghiera, affinché possa essere sempre più un accompagnatore secondo il cuore di Dio.