23 maggio 2015

Solennità di Pentecoste

 

La parola greca  "Pentecoste" significa che la festa celebrata in quel giorno ha luogo cinquanta giorni dopo la Pasqua. Inizialmente veniva festeggiata come festa agricola, denominata delle settimane durante la quale venivano offerte al Signore le primizie della terra. Successivamente assunse il significato commemorativo dell'Alleanza che - si dice - Mosè stipulò con Dio sul Sinai cinquanta giorni dopo l'uscita dall'Egitto.
Secondo la catechesi primitiva, Cristo morto, risorto ed esaltato alla destra del Padre, porta a termine la sua opera sulla terra effondendo lo Spirito Santo sulla comunità apostolica. Così la Pentecoste diviene la pienezza della Pasqua. La Pentecoste inaugura il tempo della Chiesa che, nel suo pellegrinaggio incontro al Signore, riceve costantemente da Lui lo Spirito che la raduna nella fede e nella carità, la santifica e la manda in missione. Il dono dello Spirito Santo qualifica gli "ultimi tempi", periodo che incomincia con l'ascensione e troverà il suo compimento nell'ultimo giorno, quando il Signore ritornerà!    

16 maggio 2015

Ascensione del Signore


Nel campo artistico, molti sono gli autori di opere meravigliose, inerenti il tema religioso dell'Ascensione del Signore.
Gesù ha compiuto e realizzato il progetto del Padre, ha fatto la sua volontà; ci ha fatto conoscere la paternità di Dio, la sua magnanimità e misericordia. E' giunto a dare la sua vita per la nostra salvezza; ma dopo tre giorni è risorto! Questo fatto ci insegna che l'amore, quello vero e profondo, non muore mai: si rinnova e rinvigorisce continuamente. Gesù appare spesso ai suoi, continua ad ammaestrarli fino all'ultimo momento quando, staccandosi da terra, ascende al cielo.
Il cielo non è il luogo del nascondimento di Dio, ma è lo "stato di grazia" che il cristiano vive quando conforma la propria vita agli insegnamenti del Vangelo. Ma, mentre sulla terra questa situazione non è permanente, a causa del peccato, in cielo sarà duratura, eterna, per sempre. Sta ad indicare che è proprio il cielo la nostra mèta ultima, l'obiettivo della nostra vita. Il nostro impegno cristiano allora non venga mai meno; e pazienza se non saremo capiti, se verremo presi in giro o giudicati retrogradi. Pazienza se ci troveremo a subire anche violenze per la fede! Noi sappiamo che la nostra felicità somma è stare con il Signore per l'eternità e poter godere insieme a Lui della vita senza fine: questo è per noi il desiderio più grande!
L'ascensione del Signore ravvivi sempre più nella nostra vita la nostalgia di Dio, rinvigorisca i nostri buoni propositi e la nostra volontà sia costantemente rivolta a concretizzare il messaggio del Vangelo.