Viam Scire
Viene dal latino e significa "seguire la via": Gesù Cristo, il quale viene incontro all'uomo di ogni tempo, per camminare insieme sulle strade della vita.
12 maggio 2025
Come un fiume carsico
Un conclave che non ascolta le stupidaggini dei giornalisti, alimentando false speranze secondo la logica umana del potere. Un conclave che, agendo secondo logiche ecclesiali non sempre di origine evangelica, lascia spazio allo Spirito Santo che, indisturbato, agisce e dona una nuova guida per la Chiesa Universale.
E' il cardinale Robert Francis Prevost, salito al soglio pontificio con il nome di Leone XIV.
Per la seconda volta il conclave esprime un papa che proviene dalla vita consacrata (papa Leone è agostiniano): ai miei occhi se un caso può sembrare accidentale - per papa Francesco già nel 2005 si prospettava la sua elezione -, questa elezione è un segno tangibile dell'azione dello Spirito Santo.
Come la storia della Chiesa ci insegna, nei momenti di maggiore difficoltà o rilassatezza spirituale, ecco che la forza dello Spirito, come un fiume carsico, riemerge in tutto il suo vigore suscitando santi fondatori che rispondano alla fame e sete di Dio del loro tempo e oltre. Così mi sembra stia succendendo per il papato. Di fronte a persone, talvolta anche sacerdoti, che in passato hanno sostenuto con convinzione che " la vita consacrata è un ramo secco della Chiesa", mi viene da rispondere che lo Spirito Santo oggi attesta che non solo i consacrati possono essere validi collaboratori papali, ma possono anche - come tutti gli altri - assumere il più grande ministero spirituale sulla terra e svolgerlo con impegno.
Auguro a papa Leone XIV salute fisica e spirituale e ogni bene; la sua particolare devozione a Maria, Madre del Buon Consiglio, e la sua spiritualità agostiniana, lo aiutino a superare le maree che, di volta in volta, gli si pareranno davanti.
A tutti noi il dovere di sostenerlo con la preghiera quotidiana.
13 luglio 2024
MESSA SI, MESSA NO
Ultimamente si sentono molte voci che si rincorrono sul tema ormai famoso della celebrazione eucaristica secondo il vetus ordo.
Complice la scomunica di Viganò, l'argomento rimane permanentemente in cima ai vari problemi che affliggono il mondo. Così oggi sembra andare di moda il fatto che quando non si è d'accordo con le scelte (in generale) del papa, si usa sempre l'arma della liturgia per denigrare, offendere e porsi in contrapposizione. Eppure è proprio il compito della liturgia e, in particolare, della celebrazione dell'Eucarestia, unire il popolo di Dio con il suo Signore.
Invece si tende a rimpiangere costantemente "le cipolle d'Egitto", incolpando la Riforma Liturgica del calo di fede e di vocazioni che la Chiesa vive oggi. Vorrei chiedere a queste persone se non si sono mai messe a studiare veramente e seriamente la ritualità del Concilio Vaticano II, in tutte le sue sfumature e sfaccettature; lo chiedo perchè mi pare che ci siano dei grossi buchi informativi sulle accuse mosse alla Santa Sede; stando alle tante persone che ho avuto modo di conoscere nel mio ministero, soprattutto anziane (che non significa necessariamente ignoranti), mi viene riferito che in ogni tempo della vita della Chiesa c'è bisogno di rispondere in modo adeguato (che non significa "seguire la moda del momento"). I segni dei tempi, di cui parlava san Paolo VI sono proprio questi.
E' vero che la Sacrosanctum Concilium ha bisogno di essere studiata e compresa maggiormente, ma ciò non vuol dire che bisogna tornare indietro, che ciò che si fa oggi è tutto sbagliato. Per esprimere l'unità nella Chiesa anche la liturgia deve essere una, come uno e unico è il sacrificio di Gesù Cristo. Perchè se tutti guardiamo alla vita che ci chiede il Vangelo, sia in latino che in lingua corrente, siamo TUTTI, TUTTI, TUTTI IN DIFETTO, nostalgici e non.
29 settembre 2023
17 gennaio 2022
2022: comunque un anno di grazia
Carissimi tutti, da poco abbiamo iniziato questo nuovo anno, ancora una volta all'insegna della paura per questa pandemia che ancora ci attanaglia. Fra le terapie intensive che annaspano, no vax che sembrano non riconoscere la pericolosità della loro imprudenza e altro, l'incertezza del futuro sembra più tangibile che mai.
Eppure per il nostro cammino di fede, anche questo 2022 è un anno di grazia che si dischiude a ciascuno di noi; per la nostra Chiesa di Padova - come per tutta la Chiesa italiana -, si sta per celebrare il Sinodo Diocesano, che non è e sarà come una passeggiata. Esso ci obbliga a prendere in cosiderazione la nostra vita, per comprendere dove il Sognore la vuore condurre: cosa il Signore, in questo nostro tempo, ci sta chiedendo?
E poi, sempre come Chiesa diocesana, siamo reduci dall'ordinazione episcopale di don Giampaolo Dianin quale nuovo vescovo della diocesi di Chioggia, avvenuta ieri in cattedrale a Padova.
Vogliamo saper trarre tutto il bene possibile da questi eventi di fede che ci toccano da vicino e che ci fanno sentire accanto la presenza del Signore Gesù; vogliamo vivere con impegno e corresponsabilità la cura vicendevole della nostra salute, perchè anche questa fa parte del comandamento che il Sognore ci ha donato: "amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi".
Auguro a ciascuno di saper cogliere sempre i doni che Dio ci elargisce, anche in mezzo alle difficoltà umane e spirituali; confidiamo sempre in Lui, anche quando la realtà ci vorebbe far fare tutto il contrario. Buona strada a tutti!
28 dicembre 2020
2020-2021
Carissimi tutti, quello che sta terminando è stato un anno difficile. Difficile per la salute, personale e altrui, così poco tenuta in considerazione anche in questi ultimi giorni. Difficile per il mondo del lavoro, mai stato così fragile come ora.
Il nuovo anno sia foriero non solo di speranza, ma di novità positiva; di luci di vitalità, di rinnovata umanità. Auguro a tutti un nuovo anno di maggiore solidarietà reciproca... e il Dio della pace, amante della vita, riesca sempre più a fare breccia nei nostri cuori. Auguri a tutti!
29 settembre 2020
Nomina presbiterale
Carissimi, dopo tanto tempo ci sentiamo per comunicarvi una notizia importante.
Come sapete, in questo anno del coronavirus sono stato amministratore parrocchiale e rettore della parrocchia e
santuario del Tresto. Ora sono chiamato a prestare il mio servizio pastorale presso l'UP di Candiana:
chiedo una preghiera a tutti, affinchè il mio ministero sia fecondo di bene; inizierò con la celebrazione della
santa messa presso la parrocchia di Arre, sabato 10 ottobre alle ore 18.00.
Grazie a tutti.
30 marzo 2020
Ai tempi del coronavirus...
Carissimi amici, è un momento molto delicato quello che stiamo vivendo. Questo tempo che - guarda caso - coincide con la Quaresima e la Settimana Santa, è un tempo di riflessione, di dolore, di smarrimento, di paura.
Già risulta assai difficile rimanere chiusi in casa; il tutto è reso ancor più pesante dal fatto che non è possibile vivere neanche i lutti familiari. Tutti abbiamo perso molto in questo tempo del coronavirus e il mio pensiero va a quelle famiglie dove, per vari motivi, si è a casa dal lavoro (momentaneamente sospeso). Oppure quelle famiglie che hanno subito questa prova come la batosta finale in termini economici e di sussistenza.
Anche noi sacerdoti, anch'io, obbligati all'osservanza dei vari decreti, ci ritroviamo a vivere una dimensione "monca" della pastorale ordinaria. Sì monca, e anche a noi appare lo spettro della frustrazione per non poter fare niente: non ci è permesso visitare gli ammalati, non ci è permesso celebrare la S. Messa e i sacramenti con la presenza del popolo di Dio, per paura del contagio. Anche per noi, appena appena è possibile andare a fare la spesa. Ci rimane solo la possibilità di tenere la chiesa aperta e il suono delle campane, a rammentare ai nostri cuori che non siamo soli, ma il Signore Dio è con noi, soffre con noi, spera con noi!
Un pensiero di ringraziamento, di vicinanza e di preghiera va a tutti i medici e il personale sanitario che, nonostante il contagio e la morte di qualche collega, continuano incessantemente a svolgere il proprio lavoro con dedizione e spirito di abnegazione.
Un grazie a tutte le associazioni di volontariato, ecclesiali o laiche, che svolgono un servizio importantissimo soprattutto per i nostri anziani.
Una preghiera silenziosa per coloro che, in silenzio, ci hanno lasciato in questo tempo e ai quali non sono permesse neanche le esequie cristiane: il Signore della vita li accolga nella pace eterna!
Invochiamo nella preghiera, la misericordia di Dio e la protezione della Vergine Maria, affinché ascoltino il nostro grido di dolore e presto possiamo tornare a vivere una vita buona, sana, dove il ritrovarsi insieme sia continuamente una novità che genera stupore e meraviglia.
29 marzo 2020
22 marzo 2020
1 marzo 2020
26 febbraio 2020
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