Candelora è il nome con cui è popolarmente nota (ma
nomi simili esistono anche in altre lingue) la festa
della Presentazione al Tempio di
Gesù
(Lc
2,22-39), celebrata dalla Chiesa il 2 febbraio.
Nella
celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo
"luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato
dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta
dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.
Fino
alla riforma liturgica del Concilio Vaticano
II, e tuttora nella forma straordinaria del rito
romano, la festa è chiamata Purificazione
della Beata Vergine Maria.
Secondo
la legge
di Mosè (Es
13, 2.11-16), ogni primogenito maschio del popolo ebraico era
considerato offerto al Signore, ed era necessario che dopo la sua nascita i
genitori lo riscattassero con l'offerta di un sacrificio. Inoltre, secondo la
stessa legge di Mosè, una donna era considerata impura del sangue mestruale, indipendentemente dal
fatto che il nuovo nato fosse il primogenito o no: l'impurità durava quaranta giorni se il figlio era
maschio e sessantasei giorni se era una femmina (Lv
12,1-8). Per la combinazione dei due passi scritturistici, ai tempi
di Gesù
era previsto che quaranta giorni dopo la nascita avvenissero simultaneamente
l'offerta del primogenito e la purificazione della madre, come in effetti Maria e Giuseppe
fecero, secondo quanto narra il Vangelo di Luca (2,22-39).
Da qui la festa del 2 febbraio, che cade quaranta giorni dopo il Natale.
Istituzione della festa
Anticamente questa festa veniva celebrata il 14 febbraio (40 giorni dopo l'Epifania), e la prima testimonianza al riguardo ci è data da Egeria nella sua Peregrinatio (cap. 26). La denominazione di "Candelora", data popolarmente alla festa, deriva dalla somiglianza del rito del lucernario, di cui parla Egeria («Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima» Peregrinatio Aetheriae 24, 4), con le antiche fiaccolate rituali che già si facevano nei Lupercali, antichissima festività romana che si celebrava proprio a metà febbraio. La somiglianza tra questa festività pagana e quella cristiana non è solo nell'uso delle candele, ma soprattutto nell'idea della purificazione.
Anticamente questa festa veniva celebrata il 14 febbraio (40 giorni dopo l'Epifania), e la prima testimonianza al riguardo ci è data da Egeria nella sua Peregrinatio (cap. 26). La denominazione di "Candelora", data popolarmente alla festa, deriva dalla somiglianza del rito del lucernario, di cui parla Egeria («Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima» Peregrinatio Aetheriae 24, 4), con le antiche fiaccolate rituali che già si facevano nei Lupercali, antichissima festività romana che si celebrava proprio a metà febbraio. La somiglianza tra questa festività pagana e quella cristiana non è solo nell'uso delle candele, ma soprattutto nell'idea della purificazione.
Durante
il suo episcopato, papa Gelasio I (492-496) ottenne dal Senato
l'abolizione dei pagani Lupercali, che furono sostituiti dalla festa
cristiana della Candelora. Nel VI secolo la ricorrenza fu anticipata da Giustiniano
al 2 febbraio, data in cui si festeggia ancora oggi. In Oriente
si dà molto risalto all'incontro tra Gesù e il vecchio Simeone, e la festa ha infatti il nome di Hypapante
(cioè "incontro").
In
Occidente,
invece, con il tempo la festa ha assunto carattere mariano,
facendo prevalere l'aspetto della purificazione della madre su quello del
riscatto del primogenito: per questo, prima della riforma
liturgica avviata dal Concilio Vaticano II (e quindi ancora oggi
per la forma straordinaria del rito
romano), la festa era chiamata "Purificazione di Maria".
La riforma liturgica ha voluto, invece, dare centralità a Cristo come primogenito
del Padre e del nuovo Israele, rendendo così questa festa non più mariana, ma cristologica.
Il
giorno successivo, il 3 febbraio, si celebra la memoria di san Biagio di Sebaste, nella quale è
tradizione, in alcuni luoghi, compiere una benedizione della gola con le
candele benedette il giorno precedente, poiché, tra i miracoli che sono stati
attribuiti a questo santo, figura anche il salvataggio di un bambino che stava
soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce; per questo motivo,
nell'iconografia san Biagio viene spesso rappresentato con candele.