La tentazione al male è sempre sottile e
quasi nascosta; produce effetti disastrosi, ma parte sempre da un sussurro che
trova spazio nel cuore dell’uomo. In questo caso il serpente, fin dall’inizio,
pone una domanda a Eva che distorce la realtà: “È vero che Dio ha detto: non dovete mangiare di alcun albero del
giardino?”. Come un pescatore accorto, il diavolo getta l’amo nel punto
dove sa di poter pescare bene; non per niente è chiamato «padre della
menzogna».
Anche oggi e finché ci sarà l’uomo sulla
terra, il demonio spargerà sempre le sue tentazioni.
Sfortunatamente per noi, oggi si crede che l’avanzare della tecnologia – che è
in continua evoluzione – e le nuove scoperte in campo scientifico, possano
essere un deterrente migliore contro una credenza definita desueta, come quella
del demonio. Niente di più falso; la grande vittoria del maligno sta nel fatto
di far credere che non esiste, che la sua figura è un’invenzione.
Nel Vangelo vediamo come lo stesso Gesù si
sottopone alla tentazione, sperimentando la nostra difficoltà e fragilità: in
un certo senso rimaniamo sconcertati e basiti di fronte all’umanità del
Signore, per niente diversa dalla nostra. La triplice tentazione del demonio ha
un’unica finalità: la solitudine di Gesù. Egli sa molto bene che l’uomo è
maggiormente vulnerabile quando è prostrato nella solitudine. Le relazioni
fraterne, calde, accoglienti vengono sconfitte dall’orgoglio e dalla superbia;
lasciano il posto ad uno spietato usa e getta del prossimo: l’altro ha un
valore fin tanto che mi serve e poi lo cestino. Smontato questo caposaldo,
disfarsi di Dio è un gioco da ragazzi. Il diavolo rincara la dose: dal momento
che sei il più bravo, dal momento che sei il migliore, a che ti serve relazionarti
ancora con Dio? Non basti ormai a te stesso? Io so che puoi farcela!
Cosa fare allora per resistere alla
tentazione? Guardiamo a Gesù, prendiamo esempio da Lui, imitiamo il suo stile.
Invochiamo il suo aiuto nei momenti di debolezza; alimentiamo l’amore per gli
altri, alimentiamo l’amore per Dio. Non disertiamo i sacramenti: tutte queste
armi ci vengono donate per la nostra salvezza!