Papa Francesco, a sorpresa - durante la celebrazione penitenziale di venerdì - ha annunciato l'indizione di un Giubileo straordinario sulla Misericordia. Con il senno di poi, la notizia non sorprende più di tanto, giacché il Papa si è sempre espresso molto sul tema del perdono e sicuramente farà molto bene a tantissime persone. Bisogna però stare molto attenti a non strumentalizzare l'evento, che ha già assunto un impatto mediatico molto forte.
Che la misericordia di Dio sia un dono per tutti è fuori dubbio; che sia un diritto di ciascun fedele, anche. Da parte del penitente però non deve diventare motivo per rimproverare al confessore un possibile mancato perdono. Mi spiego: se la richiesta di perdono è un diritto del penitente, il suo pentimento è un dovere richiesto come necessario affinché l'assoluzione dei peccati sia valida ed efficace. Solamente se il peccatore si accosta al sacramento della riconciliazione con il pentimento nel cuore di fronte alle sue colpe, anche se gravi, riceve e fa esperienza della misericordia di Dio.
Pertanto il Giubileo serve proprio a ridare dignità e serietà ad un sacramento che sembra ormai caduto in disuso, o vissuto con superficialità. A proposito, non dobbiamo dimenticare che, fin dai tempi di san Giovanni Paolo II, si affermava che il senso del peccato si stava affievolendo molto e in questi anni è quasi sparito del tutto. Ripeto: se non c'è vero pentimento, non sussiste la validità della riconciliazione; diventa una burla!
Ben venga allora il Giubileo sulla misericordia, se aiuta i cristiani a prendere coscienza dell'importanza di questo dono per la Chiesa universale.
Viene dal latino e significa "seguire la via": Gesù Cristo, il quale viene incontro all'uomo di ogni tempo, per camminare insieme sulle strade della vita.
18 marzo 2015
9 marzo 2015
Possibile! Un corso sulla preghiera?

Non mi sono perso d'animo e, con grande passione - cercando di metterci tutto l'impegno necessario - ho intrapreso un'avventura che non solo mi ha sorpreso , ma che mi ha dato tanto. Sì perché, mentre io pensavo di fare un favore all'assemblea, accompagnandola pian piano a scoprire i tesori della preghiera, in realtà il Signore ha pensato bene di fare un regalo a me; mi ha aiutato a pormi non come maestro, ma come compagno di viaggio delle persone che finora hanno partecipato agli incontri. Compagno perché credo che tutti abbiamo bisogno di relazionarci con Dio Padre in maniera vera ed autentica e, attraverso questo, tornare alle origini della nostra storia personale.
L'uditorio non è massiccio, non c'è la massa interessata a questo argomento: credo però che coloro che partecipano, abbiano sentito non solo la fatica, ma anche il beneficio del cammino proposto.
Giovedì 12 marzo, alle ore 21 in sala catechesi: vi aspetto per una nuova avventura!!!
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